sabato 28 aprile 2007

Filippo Liardo non sfugge a questa regola e del resto il soggetto stesso, "Le Muse", è quanto mai significativo.
Elevandola a "simbolo" il Maestro guarda alla figura femminile in modo quasi elegiaco, tanto che le sue Muse sono piuttosto nove Grazie (o Charites) che, come nell'antichità, mostrano quanto c'è di bello e di armonioso nella natura e quanto può allietare l'esistenza dei mortali.
Liardo vede tutto ciò nelle nove personificazioni delle Muse. Corpi di donne, più o meno velati, mai sensuali, ma di una bellezza sfuggente, dolcissima e talvolta languida che esprimono adeguatamente l'ideale delle Arti a cui si riferiscono.
Figlie di Zeus, il Padre degli Dei e di Mnemosyne (la Dea della Memoria, del Ricordo) le Muse sono ispiratrici e simboli delle Arti gentili (la Poesia, la Musica, la Danza e così via). Da sempre sono state soggetto prediletto da Artisti ed artigiani ed è quasi impossibile elencare le opere che le rappresentano o che ne parlano da Omero in poi. In tutte queste opere promana qualcosa di magico che sfugge a qualsiasi connotazione stilistica e fisiognomica. Una Musa è ...e basta. Non è in alcun modo.
Si potrebbe obiettare che il tema è quasi ovvio, sfruttatissimo e che l'approccio, tutto sommato tradizionale, non offre spunti di novità. Ma il coraggio e la forza di questo Artista stanno proprio nell'aver saputo cogliere da un approccio semplice, classico, la novità e la forza dei suoi pannelli scolpiti.
Il trattamento stesso delle superfici, levigate, morbide e fragili quasi fossero di tenue porcellana, traduce in un segno materico, concreto, un concetto-base che scorgiamo in questa serie di sculture: la bellezza naturale, se supera certi livelli, diventa bellezza spirituale; la bellezza fisica diventa qualità dell'anima, diventa Valore.
Le Muse di Filippo Liardo sono forse l'insieme di tutte queste magie e di tanto mistero, ma sono nel contempo un concentrato di Armonia e di Grazia che vuole elevarsi a celebrare la grandezza dell'Arte che deve guidare l'Uomo.
La donna e il suo corpo sono qui simbolo di armonia e di eleganza, sono l'espressione più libera e più razionale del bello e della perfezione che da sempre l'Uomo ha proiettato nelle Arti.
L'Opera di Liardo, in questo senso, è l'arte che celebra l'Arte avvalendosi con disinvoltura di tutte le esperienze dell'arte figurativa riunite per celebrarsi e per celebrare.

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